Come nascono le gondole: viaggio alla scoperta dell’artigianato tradizionale veneziano

La gondola è l’imbarcazione veneziana per eccellenza. Famosa in tutto il mondo per l’eleganza con cui solca i canali, questa barca in legno condotta da un solo remo è in circolazione dai tempi della Serenissima. Lunga 11 metri, larga 1,40 e composta di 280 parti, la gondola ha subito numerose trasformazioni nel corso dei secoli. In passato era sormontata da una cabina detta felze, che conferiva ai passeggeri privacy e riparo dalle intemperie, e la sua forma, nonché il ferro di prua, presentavano una conformazione diversa da quella attuale. Ciò che vediamo oggi è dunque frutto di secoli di perfezionamento da parte di numerosi artigiani specializzati, che per generazioni hanno lavorato per creare il “sistema gondola”.

Come nasce una gondola

Lo scheletro della gondola prende forma negli squèri, cantieri per imbarcazioni che affacciano sui canali, per mano degli squerarióli, carpentieri che plasmano la struttura della gondola combinando abilità manuali e uso sapiente del fuoco. È poi il turno dei remèri, che nelle loro botteghe realizzano su misura remi e forcole per le gondole, in base a peso e altezza del gondoliere, e dei fravi, fabbri e forgiatori che realizzano le parti in acciaio dell’imbarcazione e soprattutto il famoso fèro da próva, oggetto di numerose interpretazioni “simboliche” nel corso degli anni. Le cuscinerie delle gondole vengono confezionate dai tapessièri, mentre per le decorazioni diversi maestri si mettono all’opera: i fondidóri lavorano il metallo per la creazione dei cavalli e degli altri ornamenti metallici, gli intagiadóri intagliano il legno delle sovrastrutture scolpibili, mentre i battilòro e indoradóri trasformano l’oro in foglie sottilissime poi applicate sugli ornamenti.

Non bisogna dimenticare, infine, che anche la divisa del gondoliere richiede maestrie specifiche: i sartóri si occupano di confezionare il vestiario, i baretèri realizzano i cappelli estivi e invernali dei gondolieri, mentre delle calzature si occupano i caleghèri.

Se sei curioso di saperne di più su questi antichi mestieri l’associazione “El Felze”, che riunisce gli artigiani che concorrono alla realizzazione della gondola, e tutte le guide abilitate veneziane (AGT Venezia – Associazione Guide Turistiche di Venezia: agtvenezia@gmail.com; Coordinamento guide turistiche di Venezia: guide.turistiche.venezia@gmail.com; Cooperativa guide turistiche autorizzate di Venezia: guide@guidevenezia.it) propongono diversi itinerari alla scoperte delle botteghe tradizionali.

La Festa della Madonna di Marina nel borgo storico di Malamocco dal 7 al 14 luglio 2019

Il borgo storico di Malamocco, all’estremità sud dell’isola del Lido, fu il primo nucleo di Venezia, capitale del Dogado veneziano tra il 742 e il 811, anno in cui si decise di dislocarne la sede a Rialto. In quello che fu il primo palazzo del Podestà è oggi ospitata un’esposizione permanente di reperti archeologici. Il museo è aperto dal venerdì alla domenica, per prenotare una visita guidata – che include anche un tour del borgo storico – è obbligatoria la prenotazione al numero 347 4144035.
Passeggiare per il borgo di Malamocco è come fare un tuffo nel passato: calli, campi e campielli sono rimasti quelli di un tempo, così come le sagre e le tradizioni popolari, ancora tanto sentite dagli isolani.
Ogni estate, nel mese di luglio – quest’anno dal 7 al 14 luglio – si celebra la Festa della Madonna di Marina. Le sue origini risalgono al Trecento, quando secondo la leggenda la Vergine sarebbe apparsa ad un ortolano malamocchino, intento a raccogliere legna lungo la spiaggia.
I festeggiamenti durano per un’intera settimana, durante la quale, oltre alla processione religiosa, si avvicendano concerti e balli, mercatini di artigianato locale e gli immancabili stand gastronomici dove mangiare la tradizionale pasta alla malamocchina; le celebrazioni si concludono domenica con le regate di voga su caorline e mascarete, la tombola di beneficenza e lo spettacolo pirotecnico di fronte alla laguna.
Dal Lido, si può raggiungere Malamocco in autobus (linea A); in automobile dal Tronchetto o da Punta Sabbioni tramite il ferry boat Actv della linea 17 (Tronchetto-Lido, San Nicolò-Punta Sabbioni) o in bicicletta (da noleggiare al Lido o trasportandola tramite il ferry boat Actv). Provenendo da Chioggia, si può arrivare a Malamocco tramite la linea 11 dell’Actv

Regata delle Repubbliche Marinare e Festa de la Sènsa 31 maggio – 2 giugno 2019

Da più di mille anni Venezia celebra la Festa de la Sènsa (l’Ascensione in veneziano), una rievocazione storica tra le più antiche, che rivive il profondo legame della città con il Mare e con la pratica della Voga alla Veneta. Nel giorno della Sensa, domenica 2 giugno, si celebra lo Sposalizio del mare, a ricordo della conquista della Dalmazia da parte delle navi veneziane capeggiate dal doge Pietro Orseolo II nel 999. Ogni anno il Doge, sul naviglio di rappresentanza, il Bucintoro, benediva il mare gettando in acqua un anello d’oro.

 

La Festa de la Sènsa quest’anno sarà ancora più speciale perché negli stessi giorni si svolge anche la 64 edizione della Regata delle Antiche Repubbliche Marinare, istituita nel 1955 con lo scopo di rievocare le imprese e la rivalità delle più note Repubbliche marinare italiane ossia Amalfi, Genova, Pisa e Venezia. La regata consiste in una gara su un percorso di due chilometri tra imbarcazioni nella quale si sfidano quattro equipaggi remieri in rappresentanza di ciascuna delle repubbliche. Il programma prevede tre giorni di celebrazioni, che culmineranno, sabato 1 giugno, con la cerimonia del Gemellaggio Adriatico della Festa della Sensa con le città delle Repubbliche Marinare e la Regata dei Galeoni e domenica 2 giugno con il corteo acqueo della Sensa e la cerimonia dello Sposalizio di Venezia con il mare.

 

Domenica, se siete in Piazza San Marco, non perdetevi uno spettacolo unico. Guardate verso la Torre dell’Orologio: solo due volte l’anno, nel giorno della Sensa e per l’Epifania, a partire da mezzogiorno escono dalla loggia allo scoccare di ogni ora le figure in legno di un Angelo con la tromba seguito dai tre Re Magi sfilando davanti alla statua della Madonna.

 

Una curiosità: proprio in occasione della Festa della Sensa, il 16 maggio 1792, venne inaugurato il Teatro La Fenice. Nel corso dell’Ottocento sono state rappresentate in questo teatro le prime assolute di opere di grandi geni musicali come Gioachino Rossini, Vincenzo Bellini, Gaetano Donizetti e Giuseppe Verdi. Una visita al Teatro è sicuramente una tappa imperdibile per rendere unico il vostro soggiorno veneziano.

 

THE DEATH OF JAMES LEE BYARS – COLLEZIONE VANHAERENTS

La collezione Vanhaerents Art presenta “The Death of James Lee Byars: Zad Moultaka in Dialogue”,  un evento collaterale ufficiale della 58. Biennale di Venezia, presso la Chiesa di Santa Maria della Visitazione, nel nostro Centro Culturale Don Orione Artigianelli, dall’11 Maggio al 26 Novembre 2019.

È la seconda grande mostra della Vanhaerents Art Collection fuori dal Belgio e prende il titolo da un’opera chiave della collezione: The Death of James Lee Byars.

“Spero che le persone sperimenteranno il mio modo di provare la mia morte come qualcosa di utile per loro stessi”. – James Lee Byars

ISOLA DI SANT’ERASMO – L’ORTO DI VENEZIA – FESTA 12 MAGGIO 2019

L’isola di Sant’Erasmo, una delle tante della laguna di Venezia, si raggiunge in mezz’ora di vaporetto dalle Fondamente Nove (Linea 13). Per esplorarla non c’è niente di meglio che una bella passeggiata attraverso i suoi verdi orti, vigneti e frutteti, immersi nella quiete della laguna. Sin dal Cinquecento, infatti, l’isola è chiamata l’orto di Venezia, per la concentrazione di orti e campi coltivati, che ancora oggi riforniscono il Mercato di Rialto di frutta e verdura.


Il Carciofo violetto di Sant’Erasmo

Tra i prodotti tradizionali di Sant’Erasmo, i carciofi spiccano su tutti, tant’è che la varietà coltivata in laguna ha preso il nome proprio da quest’isola. Il carciofo di Sant’Erasmo, tenero, carnoso, di forma allungata e dal caratteristico colore violetto, si trova sulle tavole dei veneziani a partire dalla fine di aprile con la raccolta delle castraùre, i primi germogli apicali del carciofo, che vengono tagliati per permettere la crescita più rigogliosa degli altri germogli. La raccolta prosegue fino alla seconda metà di giugno.


Un prodotto tradizionale a rischio di estinzione

Oggi i coltivatori di carciofi della laguna sono rimasti in pochi e soffrono sempre più la concorrenza dei prodotti provenenti dalle altre regioni d’Italia, spacciati come carciofi di Sant’Erasmo e venduti a prezzi più bassi. Per questo è nato un Consorzio, seguito poi dall’istituzione del Presidio Slow Food, che ha riunito gli ortolani delle isole della laguna con il fine di distinguere e valorizzare il vero carciofo coltivato sulle isole vicine a Venezia.

 

La Festa del Carciofo Violetto

Per conoscere questo gustosissimo prodotto tipico della laguna, domenica 12 maggio sull’isola di Sant’Erasmo si celebra la festa del Carciofo Violetto, in occasione della quale presso la Torre Massimiliana saranno organizzate degustazioni e la vendita di prodotti locali.

 

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